“Era divisa dalla stiva di
prua da una
murata interna e impermeabilizzata, in modo rozzo ma efficace, con un’ incerata blu. Conteneva una piccola e ordinata riserva di indumenti asciutti, utensili da cucina cibo e acqua. Fokir ci frugò dentro e ne estrasse un pezzo di stoffa ripiegato. Quando lo aprì, Piya vide che era un modestro sari di tessuto stampato.” (La barca – pagina 86)
murata interna e impermeabilizzata, in modo rozzo ma efficace, con un’ incerata blu. Conteneva una piccola e ordinata riserva di indumenti asciutti, utensili da cucina cibo e acqua. Fokir ci frugò dentro e ne estrasse un pezzo di stoffa ripiegato. Quando lo aprì, Piya vide che era un modestro sari di tessuto stampato.” (La barca – pagina 86)
Il sari è il tipico vestito
indiano femminile, uno dei più longevi capi d’abbigliamento la cui tradizione
risale al periodo del primo secolo a.C..
I veri sari sono prodotti
ancora artigianalmente e con coloranti naturali. Vengono usate diverse varietà
di seta, da quelle più rigide per i capi solenni, a quelle più lucide e così
via.
Per capi meno elaborati
vengono anche usati il cotone e la viscosa.
Nella foto che segue si può notare il dettaglio di un telaio con funzionamento indentico a quello Jacquard a schede di cartone
perforate, impiegato proprio nella produzione del sari.
In questo reportage si
posono vedere le varie fasi di produzione dei sari: http://foto.panorama.it/foto-belle/sari-india-reportage
Telaio Jacquard : http://it.wikipedia.org/wiki/Telaio_Jacquard
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